Dazi doganali: quando verranno applicati i supplementi statunitensi?

Inizialmente previste per questo mercoledì, le nuove maggiorazioni sulle importazioni dagli Stati Uniti entreranno finalmente in vigore il 1° agosto, "senza alcun possibile ritardo", secondo un annuncio fatto martedì 8 luglio dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Una scadenza chiara e non negoziabile. Il presidente Donald Trump ha assicurato martedì che non avrebbe concesso ulteriori rinvii all'entrata in vigore, prevista per il 1° agosto, dei dazi doganali sui prodotti provenienti da Paesi con un surplus commerciale con gli Stati Uniti.
"I dazi doganali inizieranno a essere riscossi il 1° agosto. Non ci saranno modifiche alla data, non verrà concessa alcuna proroga", ha scritto il capo dello Stato sulla sua piattaforma Truth Social.
La data iniziale di inizio della riscossione di questi dazi doganali era stata fissata per mercoledì 9 luglio, ma lunedì Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per posticiparla al 1° agosto.
Una decina di partner commerciali presi di mira
Lunedì il presidente degli Stati Uniti ha iniziato a inviare lettere ai partner commerciali degli Stati Uniti, principalmente in Asia, per annunciare l'entità dei dazi aggiuntivi che verranno applicati ai loro prodotti a partire dal 1° agosto.
Quattordici Paesi ora sanno qualcosa in più sulla sorte loro riservata, con maggiorazioni che vanno dal 25% (in particolare Giappone, Corea del Sud, Tunisia) al 40% (Laos e Birmania) e al 36% (Cambogia e Thailandia). Tra i quattro Paesi non asiatici che ricevono posta, il Sudafrica è soggetto a un sovrapprezzo del 30%.
Martedì sono state inviate altre lettere in questo senso e ciò dovrebbe continuare "domani e nei prossimi giorni", secondo un annuncio fatto martedì dal presidente americano su Truth Social.
Nelle sue lettere, Donald Trump ha specificato che sarebbe stato applicato un sovrapprezzo "più elevato" nel caso in cui le merci fossero dichiarate provenienti da questi Paesi ma in realtà provenissero da altri Paesi. Non ha fornito alcun importo né ha nominato direttamente alcun Paese, ma sembra che i prodotti cinesi in transito attraverso quei Paesi siano presi di mira. Ha inoltre aggiunto che ogni risposta sarebbe stata punita con un sovrapprezzo aggiuntivo della stessa entità.
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