Punture di insetti intorno agli occhi: cosa fare subito?

Le persone che subiscono una puntura di insetto vicino all’occhio possono vedere la palpebra gonfiarsi in modo impressionante. Attenzione però: il veleno di alcuni insetti come api, vespe, calabroni o bombi è tossico e può provocare reazioni allergiche anche gravi.
Rischi e sintomi da non sottovalutare
Una puntura in questa zona delicata può provocare un edema palpebrale, cioè un gonfiore marcato. Nella maggior parte dei casi (circa il 98%), si tratta di una reazione locale e benigna, che tende a sparire spontaneamente entro 24-72 ore.
Tuttavia, le punture di imenotteri (api, vespe, calabroni e bombi) sono particolarmente pericolose a causa del loro veleno. Le reazioni allergiche sistemiche possono manifestarsi con sintomi che vanno oltre la zona punta: irritazioni cutanee diffuse, difficoltà respiratorie, nausea. In questi casi, è fondamentale chiamare immediatamente un medico.
I gesti da fare subito
In caso di gonfiore della palpebra, ecco le azioni consigliate:
- Rimuovere il pungiglione se presente. Evitare la pinzetta, che può diffondere il veleno sotto pelle. Meglio usare l’unghia o il bordo di una carta rigida.
- Applicare ghiaccio sull’occhio gonfio per circa dieci minuti. Il freddo riduce dolore e infiammazione e limita l’assorbimento del veleno.
- Un rimedio naturale efficace è appoggiare una bustina di tè nero fredda sulla palpebra: il suo effetto decongestionante aiuta a sgonfiare rapidamente l’edema.
- Pulire la zona con acqua e sapone, poi applicare compresse fredde e umide per calmare l’irritazione.
Quando consultare un medico?
Se il gonfiore non regredisce nei giorni successivi, è consigliato rivolgersi al medico o al farmacista. In alcuni casi, potrà essere prescritta una crema antistaminica all’idrocortisone per ridurre l’infiammazione.
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